giovedì 4 luglio 2013

Post n. 17

Ok, questo è il post numero 17, porterà sfiga o fortuna? Nel caso dei post speriamo fortuna; sta di fatto che il 17 è un numero sfigato o così dicono.
Questo potrebbe essere il post della "consacrazione del blogger," che sarei io.
Oppure potrebbe essere un post inutile, bolso...chi lo sà?

Sogni di gloria si susseguono a momenti di caduta dal precipizio!... o anche caduta massi! Come nel gioco Boulder dash...hai mai giocato a quel gioco? Bellissimo!
Io ci giocavo tantissimo da piccolino sul vecchio Commodore 64, ho fatto in tempo a usare un pezzo di storia del PC :)
Boulder Dash consiste nel guidare il protagonista del giochino, uomo chiamato Rockford, all'interno di caverne per raccogliere diamanti. Rockford può scavare gallerie, ma deve fare attenzione a svariati pericoli: rocce, frane, esplosioni e creature malvagie, insomma una vita piuttosto dura quella del cercatore di diamanti. Era il mio gioco preferito sul Commodore 64, mi piaceva un sacco perchè poi si poteva creare anche il percorso, con tutti i pericoli, da far fare a Rockford.

Guardando su Wikipedia, proprio adesso, ho scoperto che Boulder Dash l'hanno adattato nel tempo alle varie piattaforme, ancora oggi c'è il gioco su Nintendo 3DS, sulla tabella di Wikipedia. Io dovrei aver giocato a quello del 1988 se non prima... mi ricordo ancora come fa la canzoncina del giochino! :)
Altri giochini su Commodore 64, giocavo a Paperino e Saracen, di quest'ultimo non ho trovato niente su Google, è un gioco di abilità simile a Boulder Dash un pochino più difficile.
Il vecchio computer, pezzo di storia del PC è ancora intatto, non l'ho buttato alla discarica, speriamo, dovrebbe averlo mio cugino...qualche giorno bisogna fagli qualche foto.

Questo post numero 17 è carino, ehm...simpatico, divertente, nè? Come il blogger che lo scrive, cioè io



Sul Commodore 64 si vedeva così il gioco, grafica molto arcaica ma bellissima a ripensarci, per allora...mi ricordo che quando bisognava ragionare su che percorso fare per non prendere addosso i massi, Rockford sbatteva a terra il piedino.

1 commento:

  1. Anche io ricordo che ci passavo tanto di quel tempo e comunque mi isolava dal mondo. Era un gioco rilassante

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